Yehudi Menuhin - L'orfeo tragico

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Yehudi Menuhin - L'orfeo tragico

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19,00 €
Tasse incluse

Autore: Alberto Cantù

Casa Editrice: Zecchini Editore 

Testo: Italiano

Pagine: 242

Yehudi Menuhin (1916-1999), “il violino del secolo”, è un prodigio di musica allo stato puro: un Orfeo in cui l’Istinto si fa Rivelazione. Senza essere “addestrato” da virtuoso, restituisce con agio assoluto il Concerto in re maggiore di Paganini ma sa anche, dodicenne, affrontare e risolvere nella stessa sera un Concerto di Bach, quelli di Beethoven e di Brahms con la Filarmonica di Berlino direttore Bruno Walter, Einstein che gli dice “Ora so che Dio esiste”, Arrau il quale nota: “la musica fluiva da lui come se il dio lo usasse quale messaggero”. A vent’anni, dopo un tour planetario, alla prima di tante crisi a venire, come Orfeo si volta indietro per razionalizzare quello che gli dei gli hanno dato e come Orfeo quando guarda Euridice, gli dei gli negano la maestria naturale e suprema d’un tempo. Per una carriera lunga settanta anni, resta il grande musicista e didatta, l’umanista e filantropo, l’idealista utopico, colui che saprà vivere proiettato nel futuro, anche come direttore d’orchestra, fino all’ultimo respiro. Discografia a cura di Carlo Bellora

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Yehudi Menuhin (1916-1999), “il violino del secolo”, è un prodigio di musica allo stato puro: un Orfeo in cui l’Istinto si fa Rivelazione. Senza essere “addestrato” da virtuoso, restituisce con agio assoluto il Concerto in re maggiore di Paganini ma sa anche, dodicenne, affrontare e risolvere nella stessa sera un Concerto di Bach, quelli di Beethoven e di Brahms con la Filarmonica di Berlino direttore Bruno Walter, Einstein che gli dice “Ora so che Dio esiste”, Arrau il quale nota: “la musica fluiva da lui come se il dio lo usasse quale messaggero”. A vent’anni, dopo un tour planetario, alla prima di tante crisi a venire, come Orfeo si volta indietro per razionalizzare quello che gli dei gli hanno dato e come Orfeo quando guarda Euridice, gli dei gli negano la maestria naturale e suprema d’un tempo. Per una carriera lunga settanta anni, resta il grande musicista e didatta, l’umanista e filantropo, l’idealista utopico, colui che saprà vivere proiettato nel futuro, anche come direttore d’orchestra, fino all’ultimo respiro. Discografia a cura di Carlo Bellora

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