Al nome "I Dolci di Cremona", bello o brutto che sia, finiremo in fondo - e con il passare del tempo - con l'affezzionarci, sicuri di avere tra le mani un complemento indispensabile della nostra cucina ed una guida innegabile con la quale potremo onorare la tavola di casa e, perchè no, di amici e conoscenti che ben volentieri faranno a gara per invitarVi e per cogliere i segnali sicuri offerti da questa inimitabile guida.

Sullo sfondo della storia di un gusto condiviso in ogni angolo della terra, si narra di dolci sapori della Cremona romana, quanto dell 'illustre periodo medioevale sino ai valori fondamentali della tradizione contadina, nella quale possiamo identificarci e conoscere le vicissitudini dei dolci sapori, seguendo il corso delle generazioni. Naturalmente l'omaggio al lettore delle ricette di soci ed amici, costituisce decisamente un altro anello fondamentale di una lunga catena fiorita nel tempo e destinata piano a rientrare nel corso della storia. Ancora una volta la collaborazione tra l 'Associazione Amici della Cucina Cremonese e il Sistema Museale della città ha dato i suoi frutti. Dopo "La natura in tavola " e "alla corte del re maiale" esce questo nuovo testo dedicato ai dolci. L'approfondito inquadramento generale che Riccardo Groppali propone a partire dal dolce inteso come gusto, si completa dei contributi specifici che Marina Volonté, Anna Mosconi e Cinzia Galli hanno voluto orientare verso le discipline di studio proprie dei musei presso cui operano, trattando rispettivamente dei dolci nella cucina romana e medioevale, di quelli della tradizione contadina e dei frutti spontanei per la preparazione di confetture; a questi si aggiunge un interessantissimo saggio di Raffaella Barbierato dedicato ai dolci nella musica. Il volume, impreziosito dai disegni di Franco Cimardi e dalle fotografie di Danio Milanesi, raccoglie più di cento ricette che a partire dall'epoca romana ci conducono sino ai giorni nostri nelle case di soci ed amici degli Amici della Cucina Cremonese. Non mancano richiami alla poesia dialettale a cura di Michelangelo Gazzoni nonchè proverbi e modi di dire, che ricordano al lettore quanto i dolci, oggi considerati ultima ma essenziale portata del più comune pasto, fossero merce rara sulle tavole di un tempo non troppo lontano.